La Casa Condivisa rappresenta la sperimentazione di una coabitazione dove persone con e senza disabilità condividono un appartamento e dove l’amicizia e la spontaneità dei rapporti sono il tratto distintivo.

La casa si trova in via Fiamma a Milano ed è stata messa a disposizione da una delle famiglie della Fondazione quando, nel 2015, alcune persone disabili avevano manifestato il desiderio di vivere un’esperienza formativa connotata da un maggior grado di autonomia e inclusione rispetto ai percorsi che stavano facendo con gli educatori nella Scuola delle Autonomie.

La prima fase di sperimentazione è stata resa possibile grazie al contributo vinto con un Bando Cariplo, che è servito per la ristrutturazione dell’appartamento e per l’avvio del progetto.

Le persone con disabilità che partecipano al progetto presentano un buon livello di autonomia ma necessitano ancora di qualche supporto nella gestione autonoma della vita quotidiana e la presenza dei coinquilini fornisce appunto questo discreto supporto in una dimensione di aiuto reciproco e di amicizia.

Gli abitanti senza disabilità sono lavoratori o studenti che necessitano di un alloggio e che vogliono far diventare l’esperienza di condivisione di una casa un’opportunità anche formativa e di scambio dal punto di vista umano.

I compagni di appartamento solitamente durante il giorno si recano nei luoghi di lavoro o formazione frequentati abitualmente e si incontrano verso sera per condividere alcuni momenti di vita in casa e fuori casa: preparazione cena, pulizie, spesa, attività di tempo libero.

Durante le cene e durante la notte è garantita la presenza dell’inquilino senza disabilità.

La presenza dell’educatore è legata solo ad alcuni momenti di supervisione settimanale o di affiancamento, quando necessario, ed è finalizzata a facilitare sia l’instaurarsi di buone prassi nella gestione della casa, delle responsabilità domestiche, della cura degli spazi, sia la creazione di relazioni positive tra gli inquilini, ma anche con le persone del condominio e del quartiere (inclusione sociale).

Attualmente le persone disabili che partecipano al progetto possono frequentare la casa da 2 a 5 giorni a settimana e nel resto del tempo ritornano in famiglia.