All’inizio degli anni ’50, più di 200 contadini, dediti alla coltura della vite decidono di associarsi, in netto contrasto con il diffuso esodo dei giovani dalle campagne alle città, per creare quella che sarebbe poi diventata una delle realtà piemontesi più conosciute nel settore vitivinicolo.
La sua creazione fu però senz’altro più faticosa ed onerosa del sogno, poiché portò i fondatori ad indebitarsi, ipotecando anche le proprie abitazioni e i propri terreni. La Cantina ha visto la luce grazie ai sacrifici della gente che ha sognato e ha creduto che l’istituzione di questa Cooperativa avrebbe arricchito e valorizzato il futuro dei propri figli e del territorio circostante, scegliendo di rafforzare la propria capacità ed esperienza in un’impresa conservando il patrimonio delle tradizioni della sua storia.
L’area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Malvasia di Casorzo d’Asti si estende sulle colline del Monferrato, in prossimità del 45° parallelo, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all’espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.
Il Sistema di Qualità Nazionale Produzione Integrata prevede l’utilizzo di metodi e mezzi produttivi e di difesa dalle avversità delle produzioni agricole, volti a ridurre al minimo l’uso delle sostanze chimiche di sintesi e a razionalizzare la fertilizzazione, nel rispetto dei principi ecologici, economici e tossicologici.
La finalità principale è quella di coniugare tecniche compatibili con la tutela dell’ambiente, garantendo la salute degli operatori agricoli e dei consumatori con le esigenze tecnico-economiche dei moderni sistemi produttivi.
La produzione integrata volontaria è un sistema realizzato attraverso norme tecniche specifiche (i disciplinari regionali di produzione integrata) per ciascuna coltura e indicazioni fitosanitarie vincolanti comprendenti pratiche agronomiche e fitosanitarie e limitazioni nella scelta dei prodotti fitosanitari e nel numero dei trattamenti.