UN APPROCCIO SISTEMICO

La nostra proposta è quella di:

  • sostenere percorsi di ricerca finalizzati a deistituzionalizzare le persona con deficit
  • sostenere e rispettare le originalità, le particolari necessità, le specificità di ogni singola persona e della sua famiglia, preservando il principio di inclusione ed evitando di giungere a condizioni segreganti
  • contribuire a creare una società inclusiva, ricercare strategie e buone prassi per fare in modo che ci sia un adattamento reciproco tra i contesti sociali e la persona con deficit
  • i contesti in cui si agisce sono diffusi e nel mondo di tutti

La complessità dell’esperienza umana necessita di sistemi di intervento altrettanto complessi, non “monouso” e pre-organizzati, pre-definiti.

Il progetto STARS* (che apre l’immagine di un centro pulsante con numerose e imprevedibili diramazioni) nasce dagli studi del prof. Nicola Cuomo e si inserisce in questa visione complessa, proponendo una progettualità personalizzata, che si realizzi in contesti inclusivi, in cui la persona può vivere e sperimentare, nella vita reale di tutti i giorni, l’utilità e la funzionalità degli apprendimenti, all’interno di un continuo scambio reciproco con il contesto sociale.

In questa visione i differenti contesti di vita non vengono artificiosamente riprodotti in luoghi separati e protetti (il luogo per fare socializzazione, il luogo per imparare a lavorare, il luogo per imparare ad essere autonomi, a gestire ad esempio il denaro o l’orologio), ma si sviluppano e prendono forma nel proprio territorio di appartenenza e vengono monitorati e orientati da una regia progettuale.

Le dimensioni progettuali divengono così molteplici, flessibili e il punto di aggregazione diviene virtuale; una sorta di nucleo operativo che mette in rete diverse famiglie, educatori e le stesse persone con deficit in un laboratorio permanente che in tempo reale, analizza problematiche e propone ipotesi di intervento,  informazioni e risoluzioni operative ad hoc, da attuare nella molteplicità della rete esistenziale…

Una nuova e differente idea di organizzazione modulare, estesa sul territorio, fluida, che coinvolge e considera le  risorse e i potenziali presenti nel territorio grandi opportunità per l’inclusione, nel rispetto delle diverse originalità.

IL PROTOCOLLO DI INTERVENTO DEL PROGETTO STARS – La famiglia al centro della progettazione

Le nostre azioni progettuali si realizzano  all’interno di un Percorso di ricerca-formazione-azione (definito “PERCORSO-SISTEMA”) in cui ricercatori dell’area psico-pedagogica, educatori, famiglie e le stesse persone con deficit cooperano per la definizione di progetti personalizzati di vita indipendente da attuare nel mondo di tutti.

Il Percorso-Sistema esce dalla dimensione della singola consulenza specialistica e fa entrare ciascuna famiglia in un vero e proprio itinerario di ricerca, in un costante laboratorio che analizza le problematiche presentate, le necessità, i desiderata, studiando risoluzioni operative in un confronto costante tra i vari attori che interagiscono con la persona con deficit (famiglia, scuola, educatori, datori di lavoro, ecc.).

Particolare attenzione alla dimensione formativa rivolta alle famiglie affinché divengano i principali promotori, consapevoli, di un progetto vita con e per il proprio figlio.

Il protocollo di intervento prevede:

  • la redazione di un progetto personalizzato di partenza a partire dal cucire “su misura” un progetto di vita durante che si evolve nel tempo
  • una raccolta dati in itinere utili al fine di ipotizzare, sperimentare e verificare buone prassi di intervento, piste di lavoro e strategie operative/strumenti mediatori per superare/contrastare gli handicap che i deficit propongono.
  • supervisioni e formazioni periodiche alla famiglia e agli operatori fornendo strumenti concettuali utili per costruire e ri-costruire un’idea del proprio figlio che superi una visione che si basa sul “difetto”, verso una maggior consapevolezza, partendo dai “sa fare” per andare verso uno sviluppo originale dei potenziali cognitivi ed affettivi.
  • la creazione di una rete di famiglie per la condivisione di buone prassi supportate e orientate da professionisti della Psicologia Clinica e della Pedagogia Speciale su tematiche specifiche quali sessualità, rapporto con i fratelli, diritti…
  • analisi contestuali per ipotizzare modalità di adattamento reciproco tra persona con deficit e contesto
  • supporto e consulenza nel rapporto con la scuola per progetti di didattica inclusiva.
  • protocolli per l’inserimento lavorativo
  • supporto e progettualità per esperienze di vita indipendente e co-housing

“Lo stare con gli altri, il vivere nella quotidianità, il potersi guardare intorno, ha proposto un forte cambiamento esistenziale, un cambiamento profondo che sta permettendo alle persone con deficit cognitivo di costruirsi una propria identità, di scoprirsi come esistenti in mezzo ad altri che a loro volta riconoscevano questo loro esistere. Un cambiamento profondo, interno alla persona, che allo stesso tempo sta provocando cambiamenti fuori di sè, nell’altro, nel sociale. Il guardarsi intorno significa anche farsi guardare, conoscere e farsi conoscere e la cittadinanza, gli insegnanti, i bambini, gli adulti, il barbiere, la commessa, il salumiere, il fruttivendolo, il vigile, il prete…gli altri stanno cominciando a vedere, a capire che le persone con sindrome deficit non sono tutte uguali, ma che vi sono tra loro dei simpatici, degli antipatici, degli attenti, dei distratti, alcuni con grande proprietà linguistica, altri con difficoltà più complesse,…ma che la disabilità fa parte delle sfumature dell’essere umano. Sperimentare l’inclusione fa scoprire la necessità di trasformazioni e di adattamento reciproco, sia della persona con deficit che del contesto sociale e aiuta a comprendere che quelle strategie utili a comprendere e superare gli handicap, contribuiscono di fatto ad una qualità della vita per tutti”.

(Nicola Cuomo – 2003)